Esercito russo (foto illustrativa)/AFP
La Russia usa cinicamente i bambini ucraini in guerra. L'esercito russo ha costretto almeno 8 bambini ucraini a diventare loro informatori.
I pubblici ministeri per i minorenni hanno registrato la partecipazione di 8 bambini alla raccolta o al trasferimento di informazioni militari agli occupanti russi e al trasporto di armi. Il procuratore generale Irina Venediktova ne ha scritto su Facebook.
Ha osservato che le azioni della Russia rientrano nella violazione dei requisiti dell'art. 38 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia.
Nella regione di Kharkiv, un'adolescente ha “fatto trapelare” le posizioni delle Forze armate ucraine
Irina Venediktova ha raccontato come la i militari hanno costretto i bambini ucraini a diventare loro informatori.
Secondo il procuratore generale, nella regione di Kharkiv un adolescente di 12 anni ha inviato ai russi informazioni sull'ubicazione delle attrezzature, sui posti di blocco e sull'esercito del Forze armate dell'Ucraina con l'intenzione di ricevere una ricompensa in denaro.
Un caso identico, secondo lei, si è verificato nella regione di Luhansk.
Sempre nella regione di Kharkiv, un residente locale di 17 anni ha sostenuto l'aggressione russa in Ucraina su un canale YouTube.Un minore nella regione di Chernihiv ha condotto una ricognizione
Si è verificato un altro caso nella regione di Chernihiv. Durante l'occupazione di uno dei villaggi, un residente minore ha ricevuto dai russi l'incarico di condurre la ricognizione delle posizioni delle forze armate ucraine.
Secondo Venediktova, un ragazzo di 16 anni” incitato” i nemici sugli alloggi i cui proprietari sono legati alle forze dell'ordine o alle unità militari dell'Ucraina e possiedono armi.
È stato riferito che ha aiutato gli invasori a trovare cibo, tabacco e alcol. L'adolescente, già detenuto, indossava bracciali rossi per mostrare favore e sostegno agli occupanti russi.
Nell'Ucraina occidentale, gli scolari hanno segnato
In una delle regioni occidentali dell'Ucraina, come scrive il procuratore generale, tre scolari per gioco, hanno chiamato al telefono abbonati scelti a caso con la proposta di installare i cosiddetti “tag”. I discepoli furono smascherati.